Marina Bisson, assieme ad altri coautori (INGV e non), ha recentemente portato a termine una interessante analisi che ha avuto come oggetto il vulcano Stromboli. Questo vulcano è noto per produrre una persistente attività esplosiva dalle varie bocche situate in prossimità della vetta. Durante queste esplosioni, il vulcano proietta una grande quantità di materiale litico (rocce) e/o brandelli di lava fusa. Quando questi materiali espulsi superano la dimensione di una clementina, vengono chiamate “bombe vulcaniche”. L’attività esplosiva del vulcano ha una intensità variabile nel tempo, e durante i periodi a maggiore rilascio energetico, vaste aree dell’isola di Stromboli possono essere interessate dalla ricaduta di queste bombe, che in qualche caso sfiorano il diametro di un metro. Ovviamente, è molto interessante sapere quali aree dell’isola sono più esposte a questo fenomeno, ed è proprio questo l’argomento principale di questo lavoro condotto nell’ambito del Progetto UNO da Marina e dagli altri coautori (pagina della bibliografia per approfondimenti).