Stromboli: cenni storici ed alcune curiosità
Stromboli è uno dei vulcani più attivi al mondo. La sua attività, pressoché persistente, è documentata sin dalle fonti classiche greche e latine. Le caratteristiche emissioni di lapilli incandescenti dai crateri sommitali, ben visibili di notte, hanno sempre guidato la navigazione dei marinai che hanno incrociato le acque del tirreno meridionale.
Questa persistente attività di fondo, o ordinaria, è talvolta interrotta da episodi molto più energetici, ovvero da una attività di fatto “straordinaria”. Questa attività più energetica è capace di generare fenomeni decisamente pericolosi, che possono costituire una seria minaccia per i turisti che regolarmente, nella bella stagione, si inerpicano fin sull’area sommitale del vulcano per ammirare da vicino questo spettacolo della natura.
Risulta chiaro quindi quanto sia importante conoscere la transizione tra l’attività ordinaria e l’attività straordinaria del vulcano. Il progetto Uno nasce con l’intento di distinguere i segni che possono suggerire che il vulcano si accinge a mettere in scena un nuovo capitolo della sua pericolosa attività straordinaria.
Una piccola carrellata di rappresentazioni del vulcano Stromboli tratta dalla letteratura “storica” ed altro:
L’isola di Stromboli come rappresentata nell’opera di Sir William Hamilton, inviato britanico presso la corte di Napoli nel 1764. Tratto da “Observations on the volcanoes of the Two Sicilies as they have been communicated to the Royal Society of London” (Napoli, 1776)
Immagine dell’isola di Stromboli tratta dall’opera del naturalista italiano Lazzaro Spallanzani “Viaggi alle due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino” (1825). Spallanzani è stato il primo scienziato italiano moderno ad esplorare tutto l’arcipelago eoliano. Notevoli sono state le sue osservazioni di tipo geologico, che includono comparazioni tra le lave dell’Etna, dello Stromboli e del Vesuvio.
Una illustrazione che accompagna una delle edizioni de “Viaggio al centro della terra”, il romanzo pubblicato da Jules Verne nel 1864. L’immaginifico scrittore francese è considerato il padre della moderna fantascienza. Profondamente appassionato di scienza e geografia, nonché precursore delle future innovazioni tecnologiche e delle esplorazioni spaziali, Verne aveva immaginato che l’uscita dal suo fantastico mondo al centro della terra avvenisse proprio risalendo il condotto eruttivo del vulcano Stromboli. Oggi sappiamo che Stromboli è un tipico esempio di vulcano “a condotto aperto”, ovvero un vulcano nel quale la via di risalita del magma dalla camera magmatica verso la superficie non è ostruita ma è invece sempre aperta, così come è aperta la canna fumaria tra un caminetto ed il comignolo. Jules Verne aveva forse intuito che l’attività di questo vulcano implica una via sempre aperta tra la superficie e le radici del vulcano.
Nel 1950 esce il film “Stromboli (Terra di Dio)”, interpretato da Ingrid Bergman con la regia di Roberto Rossellini. Il vulcano fa da sfondo alle vicende narrate dal film. L’uscita di questo nelle sale, risvegliò l’interesse per le isole Eolie, che videro rifiorire le attività legate al turismo.
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