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INGV

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è stato costituito con Decreto legislativo 381/1999. La missione dell’INGV consiste nell’osservazione dei fenomeni e lo sviluppo delle conoscenze scientifiche sul Sistema Terra, nella gestione e lo sviluppo delle infrastrutture di ricerca e la realizzazione di attività con impatto significativo sulla popolazione e sulle diverse componenti della Società. Tutte le suddette attività necessitano di un’azione amministrativa che supporti la ricerca. Come componente del sistema Nazionale di Protezione Civile (DPC), all’INGV è affidata la Sorveglianza della sismicità del territorio nazionale, dell’attività dei vulcani attivi italiani e dei maremoti nell’area mediterranea. Quest’attività si realizza mediante la gestione di Reti di osservazione realizzate con strumentazione tecnologicamente avanzata, distribuita sul territorio nazionale o concentrata intorno ai vulcani attivi, e tramite il presidio 7/24, nelle tre Sale operative di Roma, Napoli e Catania. Obiettivo primario dell’INGV è contribuire alla comprensione della dinamica del Sistema Terra, nelle sue diverse fenomenologie e componenti solida e fluida, e alla mitigazione dei rischi naturali associati. Le attività dell’INGV possono riassunte in tre categorie:
Ricerca scientifica e tecnologica nell’ambito delle Geoscienze, con particolare riguardo alla Sismologia, Vulcanologia e alle tematiche ambientali.
Ricerca istituzionale e di servizio per la Società, per le Pubbliche amministrazioni e l’Industria. In particolare, si mettono in evidenza le attività svolte con il DPC, relativamente al rischio sismico, vulcanico e da maremoto. Le attività di ricerca istituzionale comprendono anche la progettazione, lo sviluppo e il mantenimento delle Infrastrutture di ricerca, di cui due EPOS e EMSO, di rilevo europeo.
Terza Missione, comprendente la formazione, la divulgazione, il trasferimento tecnologico, gli spin-off e i brevetti, i poli museali e il public engagement.

 

 

CNR

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è la più grande struttura pubblica di ricerca in Italia. Fondata nel 1923, ha operato in passato come consulente di Governo in materia di ricerca e come fondo di finanziamento per i grants della ricerca universitaria. Dal 1989 il CNR è un Ente di ricerca, con la missione di realizzare progetti di ricerca, promuovere l’innovazione e la competitività del sistema industriale nazionale, l’internazionalizzazione del sistema di ricerca nazionale e di fornire tecnologie e soluzioni ai bisogni emergenti nel settore pubblico e privato. Questi obiettivi vengono raggiunti attraverso un patrimonio di risorse umane che conta oltre 8000 dipendenti, la metà dei quali è rappresentata da ricercatori e tecnologi. Circa 4000 sono i giovani ricercatori impegnati in attività di ricerca post-dottorato presso i laboratori dell’Ente, mentre un contributo importante arriva dalle collaborazioni, anche internazionali, con i ricercatori delle Università e delle imprese, rafforzando così il sistema nazionale della ricerca. Il CNR è organizzato in sette Dipartimenti tematici, unità organizzative dedicate a macro aree di ricerca scientifica e tecnologia, a cui afferiscono gli Istituti di ricerca sparsi su tutto il territorio nazionale. Il CNR partecipa al progetto con tre Unità Operative di tre istituti diversi, IREA, IGG e IMAA, afferenti ai Dipartimenti Ingegneria, ICT e tecnologie per l'energia e i trasporti (IREA) e Scienze del sistema Terra e tecnologie per l'ambiente (IMAA e IGG).

 

 

Università degli Studi di Napoli Federico

Fini primari dell'Università sono la ricerca e la didattica che l’Università degli Studi di Napoli Federico II persegue promuovendo l'organizzazione, l'elaborazione e la trasmissione delle conoscenze, la formazione culturale e professionale, la crescita della coscienza civile degli studenti. L'Università, in attuazione dei principi di autonomia, di decentramento e di sussidiarietà, si articola in Dipartimenti e Scuole. I Dipartimenti, strutture portanti dell'Ateneo, svolgono funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica; delle attività didattiche e formative; delle attività rivolte all'esterno quali, la diffusione dei risultati della ricerca, la formazione permanente certificata, il trasferimento delle conoscenze come fattore di sviluppo socioeconomico. Le Scuole sono strutture di coordinamento costituite da più Dipartimenti e favoriscono al loro interno la ricerca interdisciplinare, promuovendo l'internazionalizzazione e i grandi progetti di ricerca che coinvolgano le aree culturali dei vari Dipartimenti afferenti. Promuovono ed incoraggiano le attività di trasferimento delle conoscenze sul territorio, amplificando e coordinando le singole iniziative dei Dipartimenti. Inoltre, i Centri di ricerca sono strutture aggregative interdipartimentali o interuniversitarie, istituite per la promozione e la realizzazione di ricerche interdisciplinari e multidisciplinari di rilevante interesse scientifico, sulla base di un progetto condiviso, anche sotto il profilo finanziario, tra più Dipartimenti, anche di Atenei diversi. l’Università degli Studi di Napoli Federico II partecipa al progetto con il Dipartimento di Fisica "Ettore Pancini" uno dei più grandi dell'Università con 138 strutturati (professori ordinari, associati e ricercatori) e 100 dottorandi, postdoc e ricercatori esterni. Tra le tante attività del Dipartimento, c’è quella della gestione dell'osservatorio di faglia (Near Fault Observatory) dell'Irpinia con la rete ISNet (Irpinia Seismic Network), fornendo dati e prodotti associati (bollettino sismico, parametri dei terremoti, ecc.) alla Protezione Civile e alla comunità scientifica attraverso il programma EPOS.

 

Università degli Studi di Bari Aldo Moro

L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro viene istituita con Decreto 9 ottobre 1924 sulle fondamenta delle antiche Scuole Universitarie di Farmacia e di Notariato attivate subito dopo l’Unità d’Italia in sostituzione dell’antico "Reale Liceo delle Puglie".
Di particolare rilievo l’attività internazionale e l’attivazione di numerosi accordi di cooperazione culturale, in essere con Università europee ed americane, nonchè un importante accordo con alcune Università della Cina Popolare. L’Università di Bari è anche sede del Consorzio delle Università del Mediterraneo (CUM), realizzato nel 1983 e riconosciuto dall’UNESCO come organismo sovranazionale non governativo al quale afferiscono attualmente 158 Atenei di tutti i Paesi del Bacino. L’Ateneo di Bari inoltre è anche fondatore e socio di maggioranza del Parco Scientifico e Tecnologico Tecnopolis-CSATA Novus Ortus, istituito nel 1987 dalla trasformazione del Centro Studi ed Applicazioni in Tecnologie Avanzate (CSATA) che sorge alle porte di Valenzano e che è conosciuto ed apprezzato non solo a livello nazionale ma anche internazionale e ha sottoscritto la Magna Charta Universitatum. L’Università partecipa al progetto conil Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali rappresenta nella sua interezza tutti gli ambiti disciplinari (da Geo/01 a Geo/11) dell’Area scientifica CUN-04- Scienze della Terra. Esso si è costituito a giugno del 2011 e deriva dall’unione del Dipartimento Geomineralogico e del Dipartimento di Geologia e Geofisica.