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INFORMAZIONI SUL PROGETTO
Il progetto Infrastruttura di Ricerca Italiana per le Geoscienze  (Geoscience Research INfracstructure of ITaly; GRINT; codice progetto PIR01_00013) è un Programma Operativo Nazionale (PON) nasce in risposta all'Avviso  per  la  concessione  di finanziamenti finalizzati al potenziamento di infrastrutture di ricerca, in attuazione dell’Azione  II.1  del  PON  Ricerca  e  Innovazione  2014-2020”  (Decreto  Direttoriale  28  febbraio  2018,  n.  424 pubblicato in G.U., Serie Generale, n. 78 del 4 aprile 2018). In particolare il progetto nasce per il potenziamento dell’infrastruttura di ricerca European Plate Observing System (EPOS) (https://www.epos-eu.org/) per il quale l’INGV è stato individuato come soggetto attuatore nell’Avviso sopra citato. Il PON GRINT ha importanti ricadute sulla Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) come sintetizzato in (Tab.1 ).

Il PON GRINT prevede il potenziamento di un’infrastruttura di ricerca distribuita costituita da reti di sensori, laboratori e sistemi di gestione ed analisi dati avanzati per lo studio dei processi geodinamici delle regioni in Area di Programma, a varie scale spaziali e temporali. Il PON GRINT agisce nelle regioni meridionali del nostro paese che sono caratterizzate da un’elevata pericolosità legata a processi geologici (Geohazard) essendo presenti i vulcani tra i più attivi nel continente europeo e aree tra quelle a più elevato rischio sismico del bacino del Mediterraneo. Questa caratteristica ha portato allo sviluppo di una comunità scientifica in Italia nel campo delle Geoscienze tra le più avanzate al mondo, che utilizza sistemi osservativi di varia natura, compresi quelli basati sull’uso dei satelliti. In questo quadro, l’Infrastruttura Europea EPOS, di cui l’Italia ospita la sede dell’ERIC (European Research Infrastructure Consortium ) presso l’INGV, nasce con l’obiettivo di favorire l’accesso e lo scambio delle conoscenze acquisite dalla comunità delle Scienze della Terra in ambito Europeo.

In questo contesto, il potenziamento dei sistemi osservativi e di gestione dei dati che si realizzerà nel progetto GRINT, metterà a disposizione della comunità delle Scienze della Terra dati di migliore qualità e con una maggiore densità spaziale rispetto all’attuale, sulle principali aree sismogenetiche e vulcaniche dell’Italia centro-meridionale. Questo avrà un duplice impatto sul miglioramento dei parametri di valutazione della produzione scientifica e sulla conoscenza dei fenomeni geologici potenzialmente pericolosi in Italia centro-meridionale, migliorando la capacità della comunità scientifica nazionale a supportare le attività di prevenzione e previsione del sistema nazionale di Protezione Civile.
Il diffuso utilizzo dei dati satellitari per l’osservazione della Terra nell’ambito della comunità scientifica coinvolta in EPOS e nel progetto GRINT, sarà ulteriormente favorito dal potenziamento dei sistemi di acquisizione ed analisi dei dati forniti dalle attuali e future missioni spaziali. Il principale valore aggiunto da GRINT nel tema dell’osservazione della Terra, sarà quello di mettere a sistema l’integrazione dei sistemi osservativi satellitari e terrestri. Ne consegue un’informazione sul movimento 3D del suolo nelle aree in esame, con un dettaglio spaziale non ottenibile utilizzando singolarmente i dati terrestri o satellitari.
Gli enti partecipanti al PON GRINT sono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) con il ruolo di Proponente, e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) con le Università di Bari “Aldo Moro” (UniBA), e Napoli “Federico II” (UniNA), con il ruolo di Co-Proponenti.
Il progetto ha avuto inizio il 17 luglio 2019 ed ha una durata di 38 mesi.